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La lombosciatalgia, o più semplicemente sciatalgia, è un disturbo muscoloscheletrico caratterizzato da dolore a partenza dalla regione glutea con irradiazione fino all’alluce, con un coinvolgimento della regione posteriore di tutto l’arto inferiore. Colpisce circa il 5% della popolazione secondo alcuni studi scientifici, anche se i dati epidemiologici non sono del tutto chiari.
Tipicamente, i sintomi si presentano in seguito ad un’irritazione del nervo sciatico. Possiamo elencare diverse cause responsabili di questa condizione:
- ernia del disco: è tra le cause più frequenti e causa la rottura di una componente del disco in seguito alla quale si verifica la fuoriuscita del nucleo polposo del disco che invade lo spazio intervertebrale andando ad irritare la radice nervosa. I livelli più frequentemente interessati sono L4-L5 e L5-S1
- stenosi: restringimento di una o più aree del canale vertebrale che può essere conseguenza di patologie di varia natura. Può essere congenita, ad esempio in alcune malattie come il nanismo, oppure acquisita, ad esempio in seguito a fenomeni degenerativi come l’artrosi, ispessimenti dei legamenti vertebrali, spondilolisi oppure spondilolistesi
- osteofiti: becchi ossei che si formano in corrispondenza delle cartilagini articolari prodotti da un accumulo di calcio. Possono determinare un’alterazione della forma e una riduzione del diametro del forame intervertebrale causando un’irritazione a carico delle radici nervose.
- In una piccola percentuale di casi, la sciatalgia può essere causata da patologie come tumori o presenza di cisti.
Possiamo inoltre elencare diversi fattori di rischio, quali ad esempio:
- frequenti sollevamenti associati a flessioni o torsioni del busto
- mantenimento della posizione seduta in flessione per un periodo prolungato o rotazioni inassociazione a rotazioni
- obesità, per l’aumento di mediatori infiammatori originati dal tessuto adiposo in eccesso
- fumo, che sembra determinare un aumento della concentrazione della Proteina C (che è collegata all’infiammazione) e una riduzione della perfusione sanguigna del disco intervertebrale
- età, specialmente nella fascia 45-65 anni
- stress
I sintomi sono costituiti principalmente dal dolore, che è indentificato come molto forte, continuo di giorno e di notte (soprattutto in fase acuta), associato a sensazioni di bruciore, scosse elettriche e sensazione di tensione lungo tutta la gamba. A questi si possono associare un’alterazione della sensibilità (spesso il soggetto lamenta un formicolio che si può presentare ad esempio a carico del piede) ed una riduzione della forza della gamba, che viene percepita più pesante rispetto a quella sana. Il soggetto tende a muoversi il meno possibile, evitando di piegarsi in avanti e di eseguire tutti quei movimenti che possono peggiorare i sintomi, cercando il riposo a letto. Questo comportamento può essere utile nei primi giorni, successivamente bisognerebbe cercare di ricominciare a muoversi, seguendo i consigli del fisioterapista.
La prima cosa da effettuare è una valutazione approfondita, per rilevare quelle situazioni nelle quali è necessario un consulto medico specialistico. In seguito, si procede alla valutazione clinica che è costituita da più fasi, tra le quali l’esame neurologico per riscontrare eventuali deficit nervosi (alterazione della sensibilità, della forza muscolare e dei riflessi osteotendinei), test neurodinamici (da usare se il paziente non presenta un dolore troppo elevato), e valutazione dei movimenti attivi.
Si passa quindi al trattamento, che si basa sui riscontri ottenuti attraverso la valutazione. L’utilizzo di tecniche di terapia manuale, associato ad esercizi di scorrimento delle radici nervose e ad esercizi di mobilità per la colonna costituiscono la base del trattamento fisioterapico. Se il livello di dolore è alto è utile un consulto medico per l’integrazione con farmaci antidolorifici.
La terapia manuale è uno strumento valido che permette di ottenere una riduzione del dolore, specie se associata alla mobilizzazione del sistema nervoso (neurodinamica). Accanto a questi, l’utilizzo di esercizi per ripristinare la mobilità della colonna, permette di migliorare i sintomi riducendo il dolore ed aumentando la qualità della vita del soggetto con lombosciatalgia. Per ottenere risultati più efficaci, il fisioterapista consigli alcune strategie utili che il paziente può adottare tutti i giorni e che aiutano nella gestione dei sintomi tipici della sciatalgia.
